Sulla sezione cronache de Il Corriere della Sera Daniela Monti, intervista Giada Lonati, che oltre ad essere medico e direttore sociosanitario dell’associazione Vidas, che assiste gratis malati terminali e le loro famiglie famiglie, è anche l’autrice di «L’ultima cosa bella», libro edito da Rizzoli e da quasi un mese presente sugli scaffali.
Sulle pagine de La Repubblica Concita De Gregorio trascrive nella sua rubrica "Invece Concita. Il luogo delle vostre storie" alcuni passaggi della lettera ricevuta da un medico di Busto Arsizio, Federica Pozzi, che parla di cure di fine vita, in un momento in cui, nel nostro paese, questo tema risulta essere sempre più predominante.
Segnaliamo l'articolo "Fine vita in Italia, fra nuove normative e dubbi pubblicato sulla rivista dell'Ipasvi di Firenze, dove Enrico Dolabelli intervista Mariella Orsi, coordinatrice del comitato scientifico di File e già vicepresidente della Commissione Regionale di Bioetica della Toscana, su questo tema sempre più discusso.
In commissione Igiene al Senato debutta il biotestamento appena approvato dalla Camera: relatrice la presidente Emilia Grazia De Biasi.
Luciano Orsi, medico dell’Azienda ospedaliera di Mantova e vicepresidente della Società italiana cure palliative insiema a Carlo Casonato, professore di diritto costituzionale comparato alla facoltà di giurisprudenza all’università di Trento cercano durante la trasmissione radio di Radio3Scienza di far chiarezza sulla proposta di legge sul biotestamento che potrebbe diventare realtà anche in Italia.
Il 20 aprile 2017 alla Camera dei Deputati con 326 voti favorevoli, 37 contrari 37 e 4 astenuti è passato il provvedimento che introduce le Dat (Dichiarazioni anticipate di trattamento) e il diritto dei pazienti di rifiutare le cure. Al Senato, ora, l'ultima parola per l'approvazione della legge.
L’Osservatorio per il monitoraggio della terapia del dolore e Cure palliative, realizzato sette anni fa dalla Fondazione nazionale Gigi Ghirotti Onlus in collaborazione con la Fondazione Isal e l’Osservatorio ministeriale per il monitoraggio delle cure palliative e la terapia del dolore, previsto dalla stessa legge 38/2010, ha tirato le prime somme attraverso un'indagine sull’attuazione e la conoscenza della legge.
La continuità e la pervasività della malattia costringono coloro che ne sono affetti ad un "processo di ridefinizione" della propria identità personale, (intesa come un senso generale di continuità e di valore di sé nel tempo e nello spazio); sociale (sentimenti e caratteristiche che un individuo prova nel considerare la propria appartenenza a gruppi specifici); fisica (il corpo costituisce un'importante dimensione dell'identità). Il corpo dato per scontato smette di esserlo. Il ciclo di incontri dello ha lo scopo di fornire un supporto agli operatori affinché possano essere d’aiuto alle persone ammalate a recuperare la propria identità professionale.
Arriverà finalmente per la discussione in Aula alla Camera dei Deputati lunedì 13 marzo, dopo un ulteriore rinvio, il ddl sul Consenso informato e le Disposizioni Anticipate di trattamento. La SICP e SIAARTI per questa occasione hanno formulato un appello.
Segnaliamo l'articolo di Maria Novella De Luca pubblicato sulle pagine del giornale La Repubblica del 28 febbraio 2017. L'articolo dal titolo “Il dizionario del fine vita” cerca di fare chiarezza tra i vari termini leagati al mondo delle cure di fine vita, che spesso vengono confusi, distorti e deprivati del loro vero significato.