A seguito dell'appello di Paolo Ravasin Stefano Rodotà, garante della legge, esprime il proprio punto di vista e afferma: "La comunità deve mettere le persone nella condizione di essere curate bene, non può pretendere di impadronirsi della loro vita e del loro corpo con una legge ideologica e incostituzionale. Mi auguro che questa testimonianza entri con forza nella discussione parlamentare".
Polo Ravasin, da 10 anni affetto da SLA (sclerosi laterale amiotrofica) ed immobilizzato in una clinica del trevigiano, ha inviato un video messaggio alle massime autorità del nostro Stato, per "gridare" il suo no al progetto di testamento biologico così come è stato approvato dal Senato, poichè in questo modo: "mi viene sottratta l'unica libertà che mi è rimasta: quella di poter decidere sulla mia morte".
Il 16 maggio si terrà il Secondo Simposio Nazionale sulle problematiche di fine vita dal titolo: "Dall'etica dell'accompagnamento alla desistenza terapeutica".
L'evento sarà aperto al pubblico e si terrà presso l'hotel Novotel di Mestre, città che ospiterà l'incontro.
Clicca qui per vedere gli interventi del Primo Simposio Nazionale del 2008
Testamento biologico: il 75% degli intervistati è favorevole all' autodeterminazione.
A Roma già pronti con il Registro dei testamenti.
In preparazione del dibatto pubblico che si terrà a Firenze il 25 Aprile è disponibile un documento informativo, realizzato per Biennale Democratica da un gruppo di esperti coordinati da Luigi Bobbio, per rispondere agli interrogativi sul tema delle Dichiarazioni Anticipate di Volontà, il cosiddetto Testamento Biologico.
IL TESTAMENTO BIOLOGICO. Manuale per aprire il dibattito pubblico fra i cittadini
Nell’attuale dibattito sul “testamento biologico”, “direttive di fine vita” o “volontà anticipate”, ed in attesa di vedere se e come il Parlamento regolamenterà la materia, l’Ordine dei Medici di Firenze ritiene necessario ricordare alcuni punti fermi che interessano primariamente i medici che sono chiamati a svolgere un ruolo fondamentale nei confronti dell’assistito al quale devono assicurare il loro impegno per la tutela del diritto alla salute, ma del quale devono rispettare le volontà, non potendo intraprendere trattamenti sanitari di fronte alle contrarie decisioni del paziente.
Il fatto che le questioni relative alla fine della vita tocchino l'identità morale delle persone non significa che sia stato giusto, in sede politica, lasciare la decisione sul disegno di legge Calabrò alla «libertà di coscienza» dei singoli parlamentari. La questione è se un progetto di legge che introduce l'obbligatorietà del trattamento di sopravvivenza forzata sia o non sia anti-costituzionale. E questa è una questione di fatto, non un problema di coscienza.
Diciotto primari, tra i quali non mancano i nomi noti, sono pronti ad appellarsi all'obiezione di coscienza se il Ddl Calabrò sul testamento biologico dovesse diventare legge.
Uno studio condotto da Lyon M.E. e altri ricercatori, pubblicato a Febbraio sulla rivista Pediatrics [123(2):e199-206] chiarisce come la conversazione sulle scelte di fine vita tra adolescenti che soffrono di malattie croniche e i loro familiari non scoraggia, né causa danni emotivi ai giovani pazienti.
La città di Torino dal 22 al 26 aprile 2009 ospiterà una grande manifestazione internazionale sul tema della democrazia, per rispondere al bisogno diffuso di partecipazione che è alla base di ogni società democratica e all'interno di tale evento terrà un dibattito pubblico sul Testamento Biologico.