Agli ammalati ed ai morenti va dato quanto ci è possibile
Poiché loro sono noi e noi siamo loro
e ciò che gli doniamo è donato a noi stessi.
Nel corso dei secoli l’arte medica ha assunto un’immagine sempre diversa e con essa hanno assunto ruoli diversi sia i medici che i pazienti stessi.
Nuland con questo volume vuol presentare al lettore, tramite tre saggi completamente differenti, la vastità dei problemi con cui i medici hanno dovuto confrontarsi in periodi nettamente distinti degli ultimi due secoli. Il tema che tiene uniti questi tre saggi è l’umanitarismo medico.
Il libro Euthanasia and Law in Europe, che ha richiesto due anni di lavoro per il Prof. John Griffiths e gli altri autori, descrive in modo esteso e dettagliato la regolamentazione e la pratica medica delle decisioni di fine vita in Olanda e in Belgio, fornendo una nutrita mole di dati empirici.
Per l'Olanda non manca naturalmente un capitolo circa le decisioni di fine vita in neonatologia e il noto Protocollo di Groningen.
L’autrice, psicologa esperta di tecniche di comunicazione, nonché docente di Comunicazione presso la Scuola post-universitaria per medici "Agorà" di Milano, parte dall’analisi dei meccanismi della comunicazione umana, verbale e non verbale, per poi passare ad esaminare le peculiarità della comunicazione sanitaria in ospedale, in ambulatorio e nel pronto soccorso.
Marie de Hennezel, psicologa e psicoterapeuta, con alle spalle anni di esperienza all’interno di èquipe di cure palliative, vuole, attraverso questo suo libro, porre l’attenzione su un argomento oggi molto dibattuto, l’eutanasia ovvero, secondo alcuni, la dolce morte.
"Che cosa significa oggi la parola ‘eutanasia’? Decisione di alleviare il dolore, decisione di interrompere trattamenti ormai inutili, oppure l’atto di provocare deliberatamente la fine di una vita, per porre termine a una sofferenza?"
Dopo aver inizialmente illustrato le interpretazioni storiche della relazione medico-paziente, Virzì delinea i tratti della relazione ideale per evidenziare, poi, alcuni difetti tipici che, nella realtà, ricorrono nel comportamento di medici e pazienti e che rendono difficile il loro rapporto.
Questo volume, scritto da un illustre medico palliativista e da un’antropologa esperta di ricerche qualitative, propone l’utilizzo di un approccio narrativo ed interpretativo allo studio della fase terminale della malattia; tale approccio si rifà esplicitamente alla fenomenologia ermeneutica e parte dal presupposto che le storie di malattia possono essere pienamente comprese solo se si prendono in considerazione le prospettive interne dei singoli soggetti coinvolti, la loro interpretazione di questa esperienza e la loro attribuzione di sensi e significati.
Dopo la morte del padre, affetto da tumore, l’autore decide di intraprendere un progetto di ricerca sul morire di cancro in Italia.
È così che, da sociologo, indossa il camice per mimetizzarsi fra gli operatori sanitari dell’unità operativa di oncologia dell’ospedale San Michele. Inizia un lungo ed approfondito lavoro di osservazione della malattia, delle relazioni e della comunicazione anche grazie all’uso di questionari ed interviste rivolte ai medici, agli infermieri, ma anche ai pazienti ed ai loro familiari.
In questo libro vengono discussi e presentati i risultati ottenuti dalla ricerca “Narrative-based Medicine e audit clinico integrato: dall’analisi delle narrazioni di malattia al miglioramento della qualità delle cure”, condotta dalla Ausl di Reggio-Emilia in tre diversi reparti ospedalieri, in cui erano ricoverati pazienti affetti da: broncopneumopatia, cardiopatia e traumi gravi.
Questa è la storia vera di un uomo che nella nostra società verrebbe definito senza alcun dubbio di successo, medico di fama all’apice della propria carriera, con una bella famiglia alle spalle ed un’ottima forma fisica da fare invidia ad uno sportivo professionista. A volte, però, la vita può giocare dei brutti tiri e cambiare le regole del gioco,proprio mentre si è nel mezzo di una bella partita che ci vede vincenti, in testa e senza alcun tipo di ostacoli all’orizzonte.