In questa tesi ho cercato di approfondire la tematica della relazione assistenziale, riflettendo soprattutto sulla situazione di un operatore che si trova “dall’altra parte”. Le testimonianze di operatori che incontrano la malattia confermano la necessità del tempo dedicato alla relazione, al rapporto con il paziente, come parte integrante del processo di cura.
Nel 2006 una stima dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha indicato che 57 Paesi al Mondo, 36 dei quali in Africa, si sono trovati a fronteggiare una grave carenza di personale sanitario formato e adeguatamente supportato. Uno dei fattori scatenanti di tale crisi è senz’altro il reclutamento internazionale di operatori sanitari da Paesi in via di sviluppo. Il 21 Maggio 2010, la 63° Assemblea Mondiale della Sanità ha adottato un nuovo Codice di Condotta dell’O.M.S. per il reclutamento internazionale del personale sanitario.
L’obiettivo del lavoro è duplice. Il primo obiettivo è stato quello di ricercare quali siano, secondo la letteratura più aggiornata, le evidenze scientifiche in merito alla problematica dello stress del caregiver familiare al domicilio, concentrando le ricerche sugli interventi che l’infermiere dell’equipe di Cure Palliative può attuare. La ricerca si è svolta individuando le parole chiave da utilizzare nelle banche dati online di Pubmed e Trip Database.
Nell’elaborato di tesi proposto si è tentato di esaminare la patologia oncologica nella sua ultima fase, incentrando l’attenzione sull’importanza delle cure di fine vita. Dopo un breve inquadramento generale relativo alla clinica della patologia neoplastica, si è passati a definire le caratteristiche di questa nella sua fase terminale, introducendo successivamente la definizione di “cure palliative” e soffermandosi sull’aspetto della rimodulazione delle terapie e degli interventi attivi sul paziente.
Nell'attuale società, caratterizzata da un costante utilizzo di tecnologia, si attuano sempre più politiche a favore dell’ottimizzazione di sistemi lavorativi attraverso il miglioramento delle tecnologie, dei processi operativi e la formazione tecnica del personale trascurando spesso fondamentali fattori di base; ma il fattore umano continua a rivestire un’importanza fondamentale nell’assicurare un valido funzionamento di tutti i sistemi organizzati, della sanità in modo particolare.
Affrontare il tema della morte è un’impresa molto difficile per la società odierna; la “gigantesca illusione” di eliminare, nascondere tutto quanto c’è di negativo, come la sofferenza, il dolore, lo stesso invecchiamento e un’infantile attenzione alle presunte “meraviglie” della tecnologia e della medicina, rendono l’argomento morte un vero e proprio tabù paragonabile alla pornografia. (“The pornography of death, Gorer 1955).
La ricerca, che inizialmente era orientata a determinare bisogni sia materiali che relazionali, nell'ambito delle cure
di fine vita in oncoematologia pediatrica, si è evoluta in itinere, individuando come nuovo obiettivo specifico,
quello di descrivere l'importanza della relazione quale componente favorente il processo di cura; volevo
estrapolare da testimonianze personali mie e da quelle delle famiglie con cui mi sono relazionato, conferme o
smentite riguardo un diverso approccio umano seppur basato su un medesimo rapporto tecnico-professionale. Ho
Pubblichiamo di seguito l'abstract della tesi del Corso di Laurea Specialistica in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Firenze di Cristina Mechelli, con relatore il prof. Gianluca Favero.
Pubblichiamo di seguito l'abstract della tesi presentata a conclusione del corso di laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche della Università Facoltà di Medicina e Chirurgia degli Studi di Milano da Giovanna Baccillieri.
Pubblichiamo di seguito l'abstract della tesi di Alice Della Giovampaola, laureanda in Scienze Infermieristiche, intitolata: Insieme alla persona con problemi di salute mentale nel vaggio verso il fine della vita